Ripartiamo da quanto condiviso nella sezione precedente del menù (“Il Cante di Montevecchio” – Chi siamo). Attualmente il CdM si configura come una impresa sociale con circa 60 lavoratori ed una settantina di persone (ospiti, anziani, famiglie, singole persone, minori seguiti anche in esterno) prese in carico dai propri servizi specialistici. Una recente riflessione effettuata dal direttivo e da una rappresentanza dei professionisti che lavorano nella struttura, ha portato l’organizzazione a condividere una strategia di sviluppo che può essere così descritta:
“Il CdM rappresenta una organizzazione complessa che si occupa di economia sociale e di progetti e servizi in ambito sociale e sociosanitario. Non ha fini di lucro, e si propone come soggetto politico e culturale, oltre che come attore territoriale, che vuole contribuire a promuovere benessere sociale diffuso, a contrastare forme di disagio radicale e conclamato e a sviluppare un welfare di comunità, in cui a prevalere siano le connessioni, le collaborazioni e le reti tra realtà del territorio che a vario titolo sono responsabili di una parte delle politiche pubbliche locali di qualità della vita. Le connessioni che il CdM attiva, infatti, guardano a collaborazioni di tipo progettuale, culturale, conoscitivo con università, associazioni di categoria e imprese, servizi pubblici, ambiti sociali territoriali, associazioni e volontariato, istituzioni locali e regionali”.