La finalità della comunità “Luigi Sperandini” è quella di accogliere minori allontanati dal contesto familiare a seguito di una valutazione, effettuata in sede giudiziaria o amministrativa, di incapacità o impossibilità temporanea delle figure parentali (una o entrambe) a svolgere le funzioni genitoriali in modo adeguato e per i quali non sia possibile un idoneo affidamento familiare.
Il principale obiettivo è quello di lavorare in parallelo sia sulla dimensione educativa interna e quotidiana, sia sulla continua attivazione di opportunità esterne finalizzate alla formazione, al tempo libero, al lavoro.
Garantire a delle ragazze preadolescenti e adolescenti spazi reali di autonomia e di maturazione, vuol dire fare leva su un approccio multidisciplinare che tenga insieme contenuti psicosociali e educativi, saperi mediativi e attenzione alla salute, promozione del benessere e riduzione dei rischi.
Questa Comunità negli anni si è sempre più specializzata in accoglienza e processi educativi che, partendo dalla complessità intrinseca dell’ essere giovane donna oggi, si caratterizzano per fare di questa stessa complessità un efficace strumento finalizzato a stimolare uno sviluppo e un’autonomia reali.
La presenza di una minore in una comunità, oltre ad essere finalizzata ad un lavoro educativo e di progressiva autonomizzazione dell’ospite, non si esaurisce nelle attività ordinarie della comunità stessa. La minore impatta con un progetto individuale che è allo stesso tempo un progetto rivolto ai pari del gruppo ospite: le opportunità educative sono diversificate (progetti integrativi) e vengono utilizzate come opportunità modulabili da affiancare a quelle tradizionali e ordinarie. Ecco, allora, che stare in una comunità non vuol dire solo partecipare ad incontri di approfondimento con i servizi pubblici ed una serie di esperti, che possono riguardare la sessualità, i rischi connessi all’uso di sostanze psicotrope, il tema dell’addiction collegato al web, il potenziamento delle metacompetenze e l’acquisizione di metodologie efficaci di studio, percorsi formativi di transizione tra scuola e lavoro, etc… ma vuol dire anche sviluppare sensibilità ed esperienze collegate alla possibilità di fare volontariato, di costruire una cittadinanza attiva.